Sera
Andrea LefonsRapido
L'Adesso con la sua voce d'insetto
Dice: io sono Allora, e con l'immondo
Pungiglione ho succhiato la tua vita!
Qualcosa che chiamiamo Tempo
Ha lo stesso suono di Dio,
E l'Infinito al pronunciarlo
Suona come il Nulla.
Sospeso io sono
Tra il Tempo e il Nulla ,
Tra l'Infinito
E ciò che chiamano Dio.
Qualcuno mi diede un nome
Forte come la roccia,
Effimero
Come il vento di tramontana
Che taglia le guance
E tace.
Sento appena il respiro,
E il mio cuore all'udirlo
Suona come un tamburo
Ormai vuoto.
..E più e più barcollo
Nel labirinto degli attimi,
Più mi accorgo
Che la mia vita corre
Sui suoi piedi
Indifferenti.
Trema
Una luce in fondo al labirinto:
La inseguiamo ogni giorno,
In ogni nostro battere di ciglia,
Ogni nostro pensiero.
………………………………………
Dormiamo senza pura
Questa sera:
Sarà la notte a svelarci l'uscita
"Kundu, dopo st'aloni nemìzzete e sitari
Chànnete e fusta st'ànemo,
ius en ghià ma" (1)
(" Come d'estate sull'aia si batte il grano e lo si
solleva,
E la pula si sperde nel vento,
Così è per noi.")
(1) E' la parte finale di una moroloja, il canto delle prefiche della Grecìa Salentina. La Grecìa Salentina è un'aera ellenofona del Salento dove ancora sopravvive un antico dialetto di origine greca.