Aneliti verso lembi di cielo

Relazione della Giuria Tecnica della XXVIII Edizione 2005

Prof. Giovanni Castagna, presidente della Giuria TecnicaL'alto numero di partecipanti a questa XXVIII edizione del Premio Internazionale di Poesia "Ciro Coppola", dimostra, ancora una volta e come spesso è stato detto, la validità di un'iniziativa, "nata dalla scuola e per la scuola", un segno, quindi, "che la poesia e i valori, di cui essa si fa interprete genuina e severa, sono sempre vivi nell'animo dei giovani".

Fra i temi e i motivi, quest'anno, in un buon numero di liriche è apparso, se ricordiamo bene, per la prima volta, il tema degli anziani, visti con affetto profondo: "gli anziani hanno bisogno / di un abbraccio / di una carezza/ d'una parola amica", ma il mondo " li dimentica / in case di riposo / dove trascorrono le loro / lunghe / vuote e / tristi / giornate / come oggetti / che ormai non servono più". E c'è chi vorrebbe dare un po' della sua giovinezza per poterli aiutare.

Liriche sulla guerra, sull'aspirazione alla pace e, soprattutto, sui bambini, vittime innocenti: "Bambini bruni / dai grandi occhi di onice, camminano spauriti / tra la melma", mentre "dall'alto moderna manna /rigurgitata da lenti aerei/ è specchio per le allodole" per "noi occidentali ben pasciuti/ e refrattari al dolore".

Come sempre, tuttavia, predomina il sentimento dell'amore in tutte le sue sfumature. Alcune liriche cristallizzano, per usare la terminologia di Sthendal, sull'essere amato tutte le virtù in un'accumulazione di giudizi estetici e morali. Altre lasciano trasparire un sentimento d'amore, che potremmo definire cavalcantiano: un continuo stato di confronto, con il relativo timore che l'essere amato può ad ogni istante mettere in questione questo sentimento. In qualche composizione affiora l'amore come stato di passività, dove la propria identità è ricevuta dall'essere amato perciò, al momento dell'abbandono, sembra che si resti senza identità, perdendo con "l'umore nero degli addii", quella parte di noi, affidata alla persona amata.

I paesaggi romanticamente sono all'unisono con lo stato del proprio cuore e, tra i fenomeni atmosferici, quest'anno domina la pioggia; non pioggia torrenziale, ma gocce regolari, lente, quasi rugiada, una pioggia da ascoltare, una pioggia che spegne il silenzio della solitudine.

Molte composizioni esprimono aneliti verso lembi di cielo e aperture su orizzonti chiari, sgombri di nubi, nel volo di gabbiani e rondini, simboli di un accorato desiderio di fuggire la realtà "depressa e nera".

Impossibile mettere in risalto tutti i temi e i motivi, ci siamo limitati a quelli più frequenti e, soprattutto, a quelli che ci sono sembrati nuovi, almeno in certe sfumature, rispetto alle composizioni degli anni precedenti.

Dal punto di vista metrico, risalta una ripresa delle forme tradizionali, il ritorno delle rime, anche se, a volte, l'impiego di metri fissi spinge a troppi troncamenti o a dieresi non certo canoniche. Si notano echi di poeti classici, dai quali si mediano non solo schemi metrici, ma anche simboli, per lo più Quasimodo e Pascoli, ed echi di poesia straniera, soprattutto inglese.

Il Premio è, come abbiamo detto, alla sua XXVIII edizione: un bel traguardo "per un'entità così fragile, come, per lo più, sono i premi letterari" in genere e ancor più quelli di poesia dedicati agli studenti; traguardo che premia la costanza dei dirigenti della Pro Casamicciola Terme e di tutti coloro i quali hanno a cuore il mantenimento di un così lodevole progetto.

IL PRESIDENTE DELLA GIURIA
Prof. Giovanni Castagna


Giuria Tecnica della XXVIII Edizione 2005: Giovanni Castagna, Presidente - Nunzio Albanelli - Carmela Califano - Domenico Castagna - Francesca Di Meglio - Rita Di Micco - Gigi Pagnano - Marta Scandiuzzi - Filippo Visone - Gianni Vuoso.

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