Una pagina di storia legata ad un uomo:
Luigi Manzi


Casamicciola fine OttocentoNato il 6 giugno 1809 da Arcangelo e Angela Mennella, Luigi Manzi da giovane si era dedicato al commercio. Lo troviamo socio con Antonio Manzi ed il padre Arcangelo in una società in accomandita di armatoria, come risulta nel libro di Lamberto Radogna "Storia della marina mercantile delle due Sicilie, 1734 - 1860".
Nel 1848 Luigi Manzi "per la rivoluzione in Napoli animò e armò a sue spese quattrocento individui e dopo la sconfitta per eclissarsi durante il suo viaggio da Napoli ad Amalfi ed Ischia, vestito da marinaio, dovette prima nascondersi nella stiva fra i tavoloni formanti il carico e indi nella vela arrotolata della tartana".
In una lettera scrive: "Caro Giuseppe, ti scrivo incurante dell’agire della polizia pretina; per i fatti napoletani che tu sai, fui costretto a fuggire in Amalfi e di là nella nativa Casamicciola ed espatriando poi nei territori del Papa, con passo procuratomi dal compare Giuseppe Sirabella. Ora ho impiantato una piccola azienda, per me un pretesto e schermo al perseguimento della nazionale aspirazione: produco una anisetta fina che fa ottimamente star lo stomaco dopo il pasto. Viva la patria nostra, una e libera! Un abbraccio a te e agli amici genovesi, tuo affezionatissimo Luigi Manzi" - Lettera datata Civitavecchia, 9 giugno 1851.
Si deve presumere che verso il 1860 sposa Gioconda Gallinari. Infatti il primo figlio Giuseppe nasce a Civitavecchia nel 1862. Benché sposato non più giovane, ha diversi figli, fra cui: Popilio, Sofonisba, Camilla, nati a Casamicciola, Icilio e Senofonte nati a Napoli, Cornelio nato a Civitavecchia.
Tornato a Casamicciola ricostruisce nel 1860 le terme Manzi in stile rigorosamente pompeiano "un peristilio a colonne romane, due colonne semplici ai lati: ecco l’esterno! Dal peristilio si accede nel vestibolo centrale: un intercolumnio che, fa da sala di trattenimento e da sala di lettura e dà adito al giardino, in mezzo al quale, protetta da grillages di pampini e animata da aranci e piante balsamiche, zampilla l’acqua termale".
Terme Manzi ad inizio Novecento nella storia Piazza dei Bagni del GurgitelloFatto di somma importanza, nelle terme vi era una piscina per nuoto, a corrente continua ed a temperatura richiesta, potendosi a volontà temperare l’acqua bollente della sorgiva con altra già raffreddata della sorgiva stessa. Così la descrive il Dr. Paoni nel suo libro Isola d’Ischia – "Stazione balneare di Casamicciola": "Le dimensioni della detta piscina metri 7x6, profondità un metro e mezzo, forma ovale; vi ha degli scalini facenti da sedili." Scrive ancora il dott. Paoni: "la piscina rappresenta un’operazione balneare di somma importanza" e spiega: "nella piscina vi è vita ed è spiacevole sia poco usata in Italia, mentre in Germania e Francia si usa molto.... e la piscina delle Terme Manzi non è seconda per comodità a quelle di Luchon, Amelie, Aix-Les-Bains ..."
Attiguo allo stabilimento, Manzi costruì un albergo denominato "Dei Romani". Il terremoto del 1883 procurò danno alle terme e all’albergo, ma i più gravi furono operati dal Genio Civile che fece demolire due piani dell’albergo e tutte le vòlte a vela e a botte delle cabine, delle terme, facendo perdere in parte la bellezza dello stile pompeiano.
Altro deturpamento alla rigorosità di detto stile è stato fatto dal restauro operato da Rizzoli. Quello che resta ancora di originale, come ricorda nel suo libro ‘Ischia, l’identità negata" la studiosa Ilia Delizia, è, il peristilio.
Luigi Manzi valorizzò lo sfruttamento dell’acqua del Castiglione, sorgente di sua proprietà, di fama mondiale dai tempi più remoti, decantata da Jasolino (1513) e D’Aloisio (1757) per cure interne, efficacissima negli idropinici, negli ipocondriaci, nelle malattie del fegato. Ma Luigi Manzi portò a Casamicciola una ventata d’innovazione.Furono costruiti sull’attuale strada Tommaso Morgera sette teatri che in questi ulti mi decenni sono stati trasformati in magazzini e case di civile abitazione. In essi si potevano rappresentare contemporaneamente più spettacoli. L’importanza di questa iniziativa è da considerare in vista del fatto che non c’era stato ancora il miracolo dell’energia elettrica. È opportuno ricordare che Casamicciola fu uno dei primi paesi nella provincia di Napoli ad avere l’energia elettrica ad opera dei Manzi che costruirono una centrale sul luogo dove oggi insiste l’albergo Manzi costruito da Rizzoli. Centrale che nel 1928 fu ceduta a Gasparini, che la trasportò sul porto d’Ischia. Luigi Manzi istituì una borsa di studio intestata alle Terme Manzi presso l’Università di Parigi. Costruì un gabinetto metereologico per divulgare la mitezza del clima di Casamicciola.
Forte dell’esperienza armatoriale della sua giovinezza, costituì una società di navigazione che assicurò il piroscafo giornaliero Casamicciola-Napoli e viceversa, Casamicciola-Torregaveta e viceversa, e contribuì al decollo turistico termale del paese.
Era infatti finito il turismo circoscritto a determinate classi sociali e a singole individualità del mondo della cultura e dell’arte che esisteva da epoche remotissime, generato dal richiamo di singolari bellezze, da risorse naturali, dalla spiccata mitezza del clima: infatti letterati, poeti, naturalisti, musicisti hanno lasciato e tramandato la testimonianza del loro attaccamento a questa Isola. Si trattava però di un turismo d’élite. In quell’epoca il turismo cambiava forma, finalità e struttura: da turismo esplorativo diveniva turismo di più ampia portata sociale. Ed il turismo è essenzialmente legato a mezzi di comunicazione. Tutto questo era stato compreso da Luigi Manzi; infatti quando è morto stava per realizzare un trenino che doveva collegare i sei comuni dell’isola.
Ma la grande giornata del cospiratore Luigi Manzi è il 19 giugno 1864, quando sbarca dall’Ondine del Duca di Sutherland all’orto d’Ischia Giuseppe Garibaldi, malato d’artrite e ancora sofferente per la ferita d’Aspromonte.
Piazza dei Bagni del Gurgitello oggiLuigi lo attende sul molo insieme al figlioletto Cornelio di sette anni. Contende a Zavota il privilegio di ospitarlo nel suo albergo. Il 22 giugno strappa a Garibaldi un invito a cena. L’avvenimento viene ricordato sul registro dei conti della distilleria con questa annotazione: "Per festa all’eroe in Casamicciola ottanta coperchi e illuminazione £. 100". Scrive alla moglie rimasta a Civitavecchia: "Carissima, giorni or sono ebbi l’incommensurabile onore di ricevere una visita del Generale. Garibaldi fu cordialissimo nonostante i mali che lo affliggevano: prese anche sulle ginocchia il nostro piccolo Cornelio e di poi del caffè, degustò il mio liquore da cui sembrò trarre rinnovata forza e giovamento tanto da ordinarne un cartello. Ah! data indimenticabile!!!!"
Luigi Manzi muore a Civitavecchia a 64 anni il 29 maggio 1873. Il Comune ha intitolato il corso principale del paese a Luigi Manzi.

Giuseppe Iacono

"Sotto il sole di Casamicciola Terme"
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Momenti particolari di vita e di storia locale estratti da "La Rassegna d'Ischia"