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Poesia segnalata ex-aequo al Premio "Ciro Coppola" 2005
Delirio di un amante folle
Serene ZoiaSono morte, le camelie in fiore,
sono morte nella luce del mattino:
hanno amato fino all'ultimo quel sole,
quel dio impietoso che le ha uccise.
Belle, erano, e sensuali -
ricordi la scorsa primavera, la siepe
del giardino? e l'erba su cui ti stendevi... -
percorse dal fremito segreto della rugiada.
Anche le tue labbra sono morte, amore mio!
Sono morte nel crepuscolo incerto,
alla dolente luce di una candela.
Ed erano più rosse di qualsiasi fiore!
Più rosse del giorno al tramonto,
più rosse del mio sangue che scorre ... -
ricordi la soffitta adombrata, e il tuo volto
ardente, e quel bacio tremante sulla spalla nuda?
Sono morte bruciate, le tue labbra mature,
consunte dal fuoco di una terribile passione -
l'inverno e l'estate in un unico istante:
il gelo dei tuoi occhi, l'arsura della mia bocca.
Ed io, speranza e pazzia mie sole compagne,
ancora le vado cercando, le tue labbra,
e le chiamo, con voce straziata le invoco!
Invoco il dolce delirio delle mie notti passate!
Ma sono svanite con le camelie, le tue labbra in fiore,
trascinandosi via quei tuoi baci amari e crudeli,
impregnati di fiele e voluttà, di notte e languore -
amami, amami questa sera! baciami, amore mio, baciami!
ma abbi pietà, pietà di me: che io trovi nella tua bocca l'oblio!
Ah, io li amavo, li amavo i tuoi baci di dolore!
E amavo le tue labbra, il loro schiudersi inquieto!
Chi ora riverserà nella mia bocca trepida
l'abisso, l'eterno, la follia?
Dove cercherò la mia morte, dove dannerò
la mia anima, se ho perduto le tue labbra? -
soltanto il tuo respiro fendeva il buio, e il mio pianto:
giocavi con il mio cuore, ti intrattenevi con la mia vita.
Ma io, ah, io ancora le ricordo! Erano rosse,
le tue labbra d'amore, rosse come le camelie in fiore:
avevano l'atroce colore del mio tormento!
Giudizio della Giuria Tecnica
Lirica d'amore tragico che si svolge tra un presente ed un passato, evidenziato questo dal corsivo. Il significato simbolico delle camelie rosse viene più volte sottolineato per esprimere la sensualità dei baci, amari e crudeli, che l'amante continua invano ad invocare. La poetessa ha saputo ben rendere la folle passione con espressioni, ove dominano con qualche variante le stesse invocazioni, e l'aggettivo "rosso", ripetuto più volte, colora tutti i sentimenti e i tormenti dell'amante, che come compagne ha soltanto "speranza e pazzia". Il dettato poetico, a volte suggestivo e intrigante, ci permette di superare la sensazione di masochismo che caratterizza un po' troppo questo "amante folle".
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QUI il fascicolo con le poesie in formato PDF
Liceo Classico Statale "M. Curie"
Meda (Milano)
Il Liceo scientifico statale si insedia a Meda (MI) nell'anno scolastico
1970-1971, come sede staccata dapprima del Liceo scientifico "Frisi"
di Monza (MI), e quindi del Liceo scientifico "Majorana" di Desio
(MI). Diventa autonomo il primo ottobre 1974 e viene intitolato a Marie Curie
con delibera presa dal consiglio di istituto il 15 aprile 1976 e con Decreto
Presidenziale del 24 febbraio 1979. Nell'ottobre 1988 nell'ottobre del 1988 il
Liceo si trasferisce nel nuovo edifico costruito dall'Amministrazione
Provinciale e situato, per decisione dell'amministrazione Comunale, nel
quartiere San Giorgio dove tuttora ha sede A partire da un esame delle attese
delle famiglie e dei giovani il Liceo ha via via messo a fuoco, nella sua storia
più recente, le attese educative dell'ambiente scolastico cui fare riferimento:
il privilegio dello studio ed il primato delle discipline nel percorso
formativo, l'attenzione allo studente come persona, un clima di tranquillità e
ordine di vita quotidiana, l'esigenza di una collaborazione tra tutti gli adulti
protagonisti dell'azione formativa, il primato della conoscenza e dell'esercizio
della ragione nell'insegnamento, l'esigenza di responsabilizzare gli alunni,
l'indispensabile collaborazione con i genitori, un rapporto di apertura e di
collaborazione con enti esterni nell'ottica di reti di soggetti in alleanza
educativa.