Canto in bianco e nero
Alberto RescioMa come Icaro trasognato
la cera al sole porgo,
ebbro di giovinezza, pervaso:
all'autodistruzione nell'oscuro canto
il canto mi trascina.
Due soli demoni
- il Bene e il Male -
compenetrati l'uno all'altro
e uguali in volto e membra:
non so trovarli
non so cantarli,
nell'uno oppur nell'altro
o nei nascosti dedali del giorno
mi sono oscuri quanto il canto.
Squarci…squarci…squarci…
E dove annegherò l'inquieto mio
rimorso?
Dove placherò la forza, l'ira,
la brama di riscatto,
e l'energia segreta in questo corpo
così impigrito e sfatto?
La Morte
insegue lungo il cammino il bardo
e passa il tempo a divorargli il Tempo,
i granelli sabbiosi
e tutta la clessidra, piano,
finché lo spirto urlante con la mano
impugni un verso chiaro e balenante,
l'ultimo lembo
di un assolato incanto.