Omaggio ad Eduard Bargheer (1901-1979)
nel Venticinquesimo anniversario della scomparsa

Questo posto esiste davvero…

Cento immagini delle opere del maestro
proiettate durante la cerimonia conclusiva
del Premio "Ciro Coppola" 2004

Wolfgang Henze

Eduard Bargheer fu colpito a Ischia nell'ottobre del 1935 dalla folgorante esperienza del miracolo del Sud. Il 20 ottobre la descrisse cosi: "Ogni mattina, quando apro le persiane e guardo Sant'Angelo, sono colto di nuovo dalla stessa gioiosa emozione: questo posto esiste davvero, non me lo sono sognato." E il 23 ottobre: "Domani saranno dieci giorni che sono qui e ho la sensazione che avranno un'importanza determinante per tutta la mia vita futura." Tuttavia, prima che, al di là del suo aspetto esteriore, l'isola gli rivelasse completamente la sua struttura interna, sarebbero passati dodici anni nel corso dei quali a Bargheer furono concessi solo brevi soggiorni, che influenzarono comunque la sua tematica e il suo stile. Dalle sue composizioni andavano via via scomparendo tutti i particolari minuti mentre emergevano sempre più le fondamentali strutture della forma e del colore. Anche il Tamburo, per esempio, non è un ritratto, ma è proprio solo un suonatore di tamburo. I colori dell'uniforme lo affascinarono talmente che egli ne trasse anche una natura morta, da lui descritta in due lettere da Forio del 4 agosto 1939. Tuttavia il soggetto resta sorprendente per un pittore come Bargheer che nel 1933 a Parigi aveva abbandonato, grazie a esperienze astrattiste, S. Angelo, acquerello"l'espressionismo nordico" di un Ahlers-Hestermann o di un Karl Kluth e che, da allora in poi, variando sempre un ristretto numero di composizioni, aveva dipinto le diverse atmosfere, a seconda del tempo e dell'ora, della costa tedesca del mare del Nord. Poco prima di dipingere il Tamburo, aveva colto in pieno, a larghe e decise pennellate, l'atmosfera di Sant'Angelo nei Rematori. Ancora più estraneo all'arte di questo pittore di ampi, liberi paesaggi ci sembra l'Ingresso al Campo Santo, sbarrato da una cancellata e dominato da ombre scure. Le "terribili potenze sconosciute", con le quali egli doveva lottare come artista, lo minacciavano ora anche personalmente: il suo paese era ancora raggiungibile, ma era diventato terreno infido, la guerra e la distruzione erano già prevedibili. Nell'agosto 1941, dopo l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica, Bargheer dipinse, in tutte le tonalità del grigio, dal bianco al nero, una mascherata sulla spiaggia che altro non è che una metafora del tempo presente. In un primo tempo intitolò questo dipinto L'arrivo dei venti, ma ben presto lo ribattezzò Tragedia greca, Lemuri danzanti, Visione spettrale. In seguito dipinse solo meravigliosi paesaggi, come il Giardino del Sud del 1942. La macchina della guerra, avanzando dal Sud e travolgendo Firenze, lo costrinse di nuovo a commentare concretamente gli eventi in una serie di acquarelli con titoli quali Nelle rovine di Firenze, Rovine vicino al Ponte Vecchio, Combattimento per strada, Massacro e Operai nelle rovine sull'Arno, dove sullo sfondo si vede il ponte provvisorio eretto sulle rovine del distrutto Ponte a Santa Trinità. Ma contemporaneamente raffigurò anche l'immagine opposta, il rifugio, e cioè la pensione delle sorelle Bandini a Piazza Santo Spirito, con la sua accogliente loggia e con il riparo offerto dalle camere-studio. (…)


Eduard Bargheer,
pittore, grafico, illustratore (Finkenwerder, Amburgo 1901- Amburgo 1979)

Figlio di un maestro elementare di Finkenwerder, Bargheer frequentò l'Istituto per la formazione dei maestri elementari di Amburgo portando a termine i propri studi nel 1924. In seguito si dedicò alla pittura come allievo di Friedrich Ahlers-Hestermann presso la scuola privata d'arte Gerda Koppel. Nel 1925 si recò per la prima volta in Italia. Come membro della Secessione di Amburgo l'artista ebbe i suoi primi successi dal 1929. Nel 1933 l'esposizione annuale del movimento secessionista fu chiusa dai nazisti e nel 1934 il movimento - messo sotto pressione - decise l'autoscioglimento. Ancora nel 1935 Bargheer acquistò una casa a Blankenese nei pressi di Amburgo e ne prese una in affitto a Forio d'Ischia. Nel 1940 espose le sue opere alla galleria Commeter di Amburgo e nel 1942 alla galleria Il Ponte di Firenze dove abitò di frequente nella Pensione Bandini di Piazza Santo Spirito. Dal 1942 lavorò come interprete civile per la marina da guerra tedesca a La Spezia. Nel luglio del 1944 si nascose a Firenze fino all'arrivo degli alleati. Dopo la fine della guerra tenne in Italia diverse mostre. Dal 1947 visse stabilmente a Forio in una casa da lui stesso costruita. Dopo il 1950 riprese intensi rapporti di lavoro con la Germania: incarichi pubblici, mostre, pubblicazioni. Dal 1976 fino alla morte Bargheer visse prevalentemente a Blankenese.

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