Ad Andrea
Elena Luisotto
Lacrime verdi di Salici maturi mi coccolano
nel vedermi piangere,le sento…dentro
scavano cunicoli nel furore nero di morte,sciolto
dall'abbraccio lieve di un respiro di piume dorate.
E sussurra morbida la tua voce,
musica stridula tra le giovani foglie,
che culla, oziosa, tra l'azzurro le mie inutili paure.
E trema tra le mani il tuo sorriso,
stretto in una Gerbera arancione,
che beve,avidamente, le mie lacrime serene.
Con te mi nascondo quieta nel segreto della Notte,
sotto un tiepido cuscino di finte Stelle,
Io,anima acerba,celata agli occhi freddi di Terra.
E ti cerco, tenace, nell'Aurora frizzante,
nei miei sogni mollemente infantili
per abbracciarti tra fronde rugiadose e chiassose. Ancora.
Sfioro, tra onde spumeggianti di porpora,
le tue braccia di alba e salsedine,che intrisa
su capelli ventosi d'affetto,dipinge
rughe di sole e di tristezza adulta.
Incoercibile gaudio, ti respiro, e sono rosa d'amore.
Burrascano, ogni giorno, abbozzi di pensieri lontani,
singhiozzano acidamente parole taciturne.
Nel silenzio rivedo gli occhi annebbiati
da immagini di ruvido dolore che scompaiono,
lentamente, nel calore di un abbraccio d'infanzia.
Passeggio ad occhi chiusi con te sopra il tempo,
percepisco appena sui tuoi passi il germogliare
cauto di gocce di felicità perlata.
Ora respiri gioioso in un Tempio di coccole fatate,
intrecciato con Rami di argento vivo,
sei amico dell'avido cielo e assaggi zucchero,
Cherubino tra le sue nuvole.
Ora Vivi tra i miei silenzi insicuri,
ti sento parlare tra i miei sguardi fuggenti,
ti ascolto, premurosa, tra il dolce ridere del Vento.
Ora, luccicante e infinito, giochi tra i miei sorrisi.
Ho paura di affondare in ricordi
acquerellati in un Bosco silenzioso.
Tremo. Le tue mani non sono più nitide ormai.
