Donna Mimosa Parodi Delfino cittadina onoraria di Casamicciola Terme
La Principessa Mimosa Parodi Delfino, una solare innamorata della nostra Isola
Una vita da romanzo e tanta passione
Nella villa alla Sentinella, dove Garibaldi si curò le ferite
d'Aspromonte,
la Signora Mimosa racconta una storia avvincente
di Domenico Di Meglio
Grazie al dott. Nicolino Barbieri, suo medico ischitano da trent'anni, abbiamo avuto il
piacere e l'onore di conoscere ed intervistare la Principessa Mimosa Parodi Delfino,
rompendo quell'involucro di riservatezza che ha sempre tenuto la Principessa lontana dai
riflettori dei media. Una Signora riservata, solare, innamorata della nostra isola. Che fa
del gran bene a chi ne ha bisogno ma non vuole che se ne parli troppo, perché è un fatto
personale, del proprio rapporto con Dio.
L'abbiamo incontrata nella villa del Parodi alla
Sentinella, la famosa villa "Zavota" dove Giuseppe Garibaldi, in una stanza a
piano terra, si curò la ferita infertagli dai bersaglieri nell'Aspromonte. Una casa che
ha mantenuto inalterate le caratteristiche originali come risultano da una antica stampa
di prima del terremoto.Gazebo affacciato su Lacco Ameno e pini secolari compresi.
"Paradossalmente la storia dell'amore della mia famiglia per Ischia comincia in
una piccola isola dell'Adriatico del Nord, Brioni - comincia così il racconto della
Principessa Parodi Delfino - Da molti anni vi andavamo a passare le vacanze estive ed
un giorno il maitre d'hotel dell'albergo che frequentavamo ci disse una cosa che colpi
molto mio Padre: "Come mai venite quassù quando disponete nel golfo di Napoli di una
delle più balle Isole del mondo, Ischia?". Così, nel lontano 1935, mio Padre ed io
salpammo con il Delfino, il nostro yacht alla volta di quest'isola da favola". Quello
che trovammo - e gli occhi della Principessa luccicano d'emozione - non deluse le
nostre aspettative e per mio Padre fu il grande amore".
Ci parli di suo Padre, il senatore Leopoldo Parodi Delfino.
"Fondò una grande industria chimica che portava il nostro nome: Bombrlni Parodi
Delfino, detta BPD, diventata una grande impresa tuttora esistente. Intorno a
quest'industria creò un centro abitato, diventato una vera a propria cittadina:
Colleferro. Per questi suoi meriti e contro la sua stessa volontà, fu nominato dal Re,
Senatore del Regno. Uomo di cultura e amante delle arti, sbarcati a Casamicclola, dove
ancora non esisteva il porto, anziché ritornare a bordo, alloggiamo alla pensione
Morgera, che era l'unica struttura turistica ricettiva allora esistente. Mio Padre si
dette da fare per vedere cosa era possibile, ma la sua ricerca terminò appena vide questa
casa dove ancora io vivo. A quel tempo era quasi un rudere a causa del terremoto che aveva
quasi distrutto Casamicciola ancora oggi, in terraferma, si usa l'espressione 'è una
Casamicciola' per indicare una situazione di rovina e confusione. La posizione era
splendida in alto sul mare, aperta ai venti vivificanti del Golfo e caratterizzata da tre
bellissimi pini. Mio Padre ne fu conquistato. Aggiungeva fascino alla casa l'elemento
storico legato al soggiorno in queste stanze di Giuseppe Garibaldi, che venne a ritemprare
le sue forze dopo le ferite riportate in Aspromonte. L'opera dl ricostruzione non fu né
facile né breve, ma portata avanti da mio Padre con la costanza e l'entusiasmo che lo
contraddistinguevano e che avevano fatto di lui un grande realizzatore sul piano
industriale. Noi, i suoi figli, siamo restati attraverso i decenni, fedeli al suo impegno,
aiutati anche da alcuni disegni del fabbricato quale era prima del terremoto. In origine
c'era un piano in più che non abbiamo realizzato. Tra l'altro, fu possibile ricostruire,
sulla base di questa documentazione il piccolo Belvedere a colonne e a cupola che si
affaccia sull'abitato e che forse giustifica il nome della località, detta appunto la
"Sentinella".
In tutte le parole della Principessa Mimosa c'è tutto il filiale rispetto e ammirazione
per il Padre e la Madre, Lucia. E la villa di Casamicciola è il materiale legame con
questa entità spirituale che aleggia accanto alla nostra cortese interlocutrice.
"Mio Padre, - continua la Principessa - voleva dare un contributo
importante a quest'isola meravigliosa. Si dette da fare per unificare i sei comuni in uno
solo, predispose i progetti per lo sviluppo turistico di Ischia. Pensava ad uno sviluppo
urbanistico incentrato su ville nel verde, un campo di polo, una funivia per collegare
Lacco Ameno alla vetta dell'Epomeo. Fece analizzare le acque termali dell'isola. La guerra
bloccò tutto... questi progetti li regalò ad Angelo Rizzoli." "Siamo cresciuti
sull'esempio di mio Padre e di mia Madre, nel rispetto di chi lavora. Quando, io e le mie
sorelle, abbracciavamo le donne dei nostri operai a Colleferro o dei contadini a
Casamicciola, le mie amiche storcevano il naso e ci giudicavano male. Sul finire degli
anni '30 scoppiò una torre di tritolo. Morirono tantissimi operai e la fabbrica andò
distrutta. Mussolini promise tutti gli aiuti necessari e mio Padre rispose: "La
ringrazio ma la fabbrica la ricostruirò io con i miei operai. E così fece. senza
prendere un soldo dello Stato".
Altri tempi, il dottor Barbieri tra i dinieghi della Principessa aggiunge: "La
Principessa ha tenuto presso di sé il vecchio autista anche quando era andato in pensione
e fino a quando, a 92 anni, non è morto. E la Principessa mi consenti di acquistare con
10 milioni dell'epoca il terreno su cui costruire il campo sportivo. Avrebbe costruito
anche il campo ma i saputoni "rossi" di Casamicciola si opposero all'idea che
quella struttura per i giovani potesse essere intitolata al senatore Parodi Delflno.
Principessa, so che siete impegnata in molte iniziativa filantropiche... La Principessa è
reticente, non vuol dirci niente alla fine riusciamo a strapparle alcune ammissioni: "A
Roma garantisco un pranzo completo a settimana ai quasi 100 ospiti di una casa di riposo
per anziani ed a Montecarlo (dove ha un'altra casa ndr) un orfanotrofio. A
Casamicciola assegno ogni anno tre borse di studio, intitolate ai miei genitori, a ragazzi
meritevoli... Ma di queste cose non voglio parlare."
La prego... La storica casa della Sentinella ha ospitato tanta bella ed importante gente.
Dalla regina d'Olanda alla Principessa di Svezia, ad accreditati ambasciatori, a generali
come il comandante dei corazzieri Tassoni. E poi, ancora, attori come Laurence Olivier e
Delia Scala, musicisti come Von Karajan.
I Parodi Delfino realizzarono loro industrie anche in Brasile. Tra i loro dirigenti
Cragnotti e Romiti. Ed è in Brasile che la Principessa sposò Baby Pignatari, un
industriale che costruiva aerei e produceva acciaio. Il famoso play boy? La Principessa
sorride: "Eravamo tanto giovani. Io avevo solo 19 anni. A 27 anni il nostro
matrimonio venne annullato, perché lui non aveva mai creduto in questo vincolo religioso.
Dopo acquistò questa sua fama.., ma gli sono stata sempre vicina". In Brasile
la Principessa Mimosa Parodi Delfino. acquisì il brevetto di pilota d'aereo partecipando
anche a manifestazioni di alta acrobazia. Ed era anche una provetta motociclista... una
vita intensa, brillante, ma anche con grandi e torti dolori, come la morte, ad appena 42
anni, per cancro, del suo unico figlio Leopoldo. Dolori terribili che la Principessa ha
sempre superato grazie alla sua forza rianimo e alla sua profonda fede.
"Ricordo, - dice sorridendo - quando, appena dopo la guerra, dei soldati
americani facevano camminare, sulle mani uno scugnizzo di Lacco Ameno, compensandolo con
un soldo. Lo presi con me, comprandogli la prima attrezzatura per la pesca. Mi disse che
era orfano, ma aveva 7 fratelli. Sono contenta che i suoi figli, numerosi anch'essi, si
siano tutti inseriti. E ricordo anche la prima segretaria di mio Padre. E' morta a 101
anni mentre cantava il "De Profundis".
Qualche rammarico per questo suo amore per Ischia e Casamicciola?
"Perché ne dovrei avere? Qui tutti mi hanno sempre voluto bene... e poi a
Casamicciola ho i ricordi più belli". E il suo sguardo commosso, corre al sole
che s'immerge nel mare, laggiù all'orizzonte.
Da IL GOLFO del 25.08.2001